Eccoci alla conclusione della ricerca e della pubblicazione dei risultati dopo 8 anni di ricerche in campo, innesti e analisi del DNA dei cloni reperiti in giro negli antichi vigneti lucani. Il CRA di Turi, di concerto con il CNR di Tito, pubblicherà i risultati di tanto lavoro. Alcune novità sono già trapelate, e tra le più ghiotte, fra i 42 vitigni sconosciuti reperiti, ci sono sicuramente le mutazioni genetiche dell’Aglianico, nelle varietà bianca e precoce, oltre ai già degustati bianchi da uve Jusana e Santa Sofia. Particolarmente interessanti i risultati sull’Aglianico, per la nostra area, sia per il clone bianco che per il clone precoce, adatto a zone più fredde.
La ricerca è ancora più interessante dal momento che all’indagine genomica è stata affiancata l’indagine sturico/culturale svolta dal CNR.
Gli interessati sono invitati ad intervenire.
Per maggiori informazioni: http://www.organicwine.it/blog/