Il “Taurasi” è prodotto in un’area di grande tradizione vitivinicola, che comprende 17 comuni dell’Irpinia. E’ un vino DOCG dal colore rosso rubino intenso, tendente al granato, adatto a lungo invecchiamento, durante il quale sviluppa aromi e sapori di grande e complessa intensità. Annoverato tra i più pregiati vini d’Italia, è ottenuto dal vitigno Aglianico (è consentito l’uso di altri vitigni a bacca rossa non aromatici fino ad un massimo del 15 %), e invecchiato tre anni in botti di rovere: il “Taurasi”. Questo eccellente prodotto vinicolo ottenuto è il frutto di una miscela perfetta di ingredienti particolari: la terra, il clima e le uve dei rigogliosi vigneti situati sulle splendide colline irpine, ra i 400 ed i 700 metri.
L’alta qualità delle produzioni vitivinicole e la loro diversificazione rende ardua la scelta tra le numerose cantine presenti sul territorio dove, prenotando con anticipo, è possibile in molti casi visitare i luoghi di produzione ma anche degustare il vino accompagnandolo con l’assaggio di specialità tipiche locali. Oltre ad assaporare il Taurasi DOCG, è possibile farsi conquistare dagli altri ottimi vini dell’area, da una grappa di Taurasi e dagli altri liquori tipici locali, come il Limoncello o il Nocino.
Con la moderna viticoltura, i vigneti si allevano a Guyot o a cordone speronato, ma nel paesaggio taurasino è possibile ancora vedere gli alti festoni delle tradizionali “alberate taurasine”, (foto 1 e 2)
che hanno rappresentato per secoli il sistema di allevamento dell’Aglianico di Taurasi, risalente alla scuola etrusca.
La rinascita moderna del Vino Taurasi fa data agli anni ’30, quando i vini Irpini diventano il supporto e la salvezza per i tanti viticoltori del nord Italia e francesi, i cui vigneti cominciavano ad essere ricostruiti dopo il flagello fillosserico. A Taurasi la “Ferrovia del vino” era così chiamata a causa della gran quantità di vino che partiva dallo scalo verso la Toscana, il Piemonte e soprattutto Bordeaux. Nello stesso periodo però, con una presa di coscienza che imprime una svolta epocale alla produzione viticola Irpina, cominciano a sorgere le prime cantine di imbottigliamento, che nel corso degli anni hanno portato in giro per il mondo la qualità e la grande tipicità dell’uva Aglianico. Alla fine del secolo scorso, nel 1878, la lungimiranza e la grande cultura di Francesco De Sanctis avevano portato alla costituzione dell’Istituto Agrario di Avellino ad indirizzo Enologico e questa scelta ha fatto si che la straordinaria potenzialità varietale e tecnologica non andasse perduta, ma salvaguardata e valorizzata e a tutt’oggi l’Istituto sforna esperti agronomi ed enologi, i quali, innestando, potando, solforando le viti e vinificando personalmente, hanno salvaguardato un patrimonio ampelografico che ancora oggi resta quasi sconosciuto. Inoltre il vino è parte integrante dei prodotti Tipici Campani e quelli Lucani che sono alla base della rinomata Dieta mediterranea.
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